ORA ANCHE IN VINILE!

E QUANDO SI SPEGNE L’ULTIMA NOTA DEL NUOVO DISCO DI JENS LEKMAN VORRESTI AVERE INTORNO TUTTE LE PERSONE A CUI HAI VOLUTO BENE NELLA TUA VITA, TUTTE LE PERSONE CHE HANNO PASSATO ANCHE SOLTANTO UN MINUTO NEL TUO CUORE E A CUI NON HAI DETTO TUTTO QUELLO CHE ERA LI’ PER LORO (ROLLING STONE SETTEMBRE, 4 STELLE E ½)

IN I KNOW WHAT LOVE ISN’T TUTTO APPARE PACATO, PONDERATO FIN NEI MINIMI DETTAGLI PER ESPRIMERE UN DISINCANTO INTERPRETATO CON INCREDIBILE ELEGANZA TANTO NEGLI INTIMI ABBANDONI AL ROMANTICISMO (I WANT A PAIR OF COWBOY BOOTS E LA CONCLUSIVA EVERY LITTLE HAIR KNOW YOUR NAME), QUANTO NEI BRANI PIU’ UPTEMPO, INCORNICIATI DA ARRANGIAMENTI DI FIATI E TASTIERE ACCURATAMENTE DOSATI (THE WORLD MOVES ON) (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA SETTEMBRE)

…LA QUALITA’ MEDIA DEI BRANI E’ PIU’ CHE BUONA E LE MELODIE SI APPICCICANO SUBITO ALLA MENTE, IN PARTICOLARE NEI BRANI PIU’ MOSSI CHE RIPORTANO A QUELLO SPLEEN TINTE PASTELLO, LEGGERMENTE SCREZIATO DI FUNK E CADENZE SINCOPATE, TIPICO DEI BEN WATT, DEGLI EDWYN COLLINS E DEI RODDY FRAME DI VENTICINQUE-TRENTA ANNI FA (MUCCHIO SETTEMBRE)

LA PENNA E’ AL SOLITO ARGUTA, CON UN FONDO DI MALINCONIA CHE PERMETTE A LEKMAN DI CANTARE DI FORFORA SULLE SPALLE E STIVALI DA COWBOY SENZA CHE L’IRONIA RISULTI MAI FORZATA (RUMORE SETTEMBRE)

UN GRANDISSIMO DISCO, MENO APPARISCENTE DEL PRECEDENTE EPPURE DI GRANDE EFFICACIA. DOVREMMO IMPARARE AD ESORCIZZARE IN NOSTRI DEMONI COL SUO STESSO PIGLIO SCANZONATO EPPURE PROFONDAMENTE MALINCONICO. “I KNOW WHAT LOVE ISN’T” È UNA PICCOLA LEZIONE DI VITA IN CHIAVE POP, DOVE LA SALVEZZA È SOTTO I NOSTRI OCCHI, PROPRIO ACCANTO ALL’ENNESIMO FALLIMENTO VISSUTO SULLA NOSTRA PELLE. (INDIE-EYE SETTEMBRE, 4 STELLE)

DAL VIVO

04/12/2012 - Ravenna - Bronson 
05/12/2012 - Roma - Circolo degli Artisti 

ORA ANCHE IN VINILE!

DOPO UN DEBUTTO CHE AVEVA SCONVOLTO LE CREDENZE DELLA HEAVY MUSIC CONTEMPORANEA, TORNA IL DUO DI SALT LAKE CITY COMPOSTO DALL EX ICEBURN GENTRY DENSLEY E DAL BATTERISTA TYLER SMITH. UN APPROCCIO REALMENTE PROGRESSIVO AL GENERE DOOM IL LORO ED UNA CAPACITA DI DECONTESTUALIZZARE LA STESSA I DEA DI METALLO, CHE LI PONE OVVIAMENTE SULLE TRACCE DI MITI CONTEMPORANEI COME OM E SUNN O))).

…LA MUSICA DEGLI EAGLE TWIN E’ LA PIU’ INOSPITALE E AVVINCENTE STONER EXPERIENCE CHE AL MOMENTO VI POSSA CAPITARE DI ASOCLTARE. NON MANCATELA (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP SETTEMBRE)

GLI EAGLE TWIN RAPPRESENTANO IL TASSELLO MANCANTE TRA DRONE, HARDCORE E METAL (RUMORE SETTEMBRE, VOTO 7)

ORA ANCHE IN VINILE

THE ART OF SELFE DEFENSE FU L’ALBUM DI DEBUTTO, DEL 200, SU QUELLA MAN’S RUIN CHE NEL PERIODO IN QUESTIONE FU LA CATALIZZATRICE DEL NUOVO CIRCUITO PUNK/HARD ROCK. A RENDERE PIU’ ESTESA QUESTA RISTAMPA CONTRIBUISCE ANCHE LA PUBBLICAZIONE DI TRE TRACCE DEMO DEL 1999. INSERIRLO TRA I DISCHI FONDAMENTALI FORSE E ‘ UNA PAROLA GROSSA MA CI SI VA COMUNQUE VICINO (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP SETTEMBRE)

MODERNO, ANCESTRALE. IRRIPETIBILE. DELLE CINQUE TRACCE BONUS TRE ARRIVANO DAL PRIMO DEMO DEL GRUPPO E DUE, INCLUSA UNA COVER DEI CELTIC FROST, DA UN 7” AUTOPRODOTTO E SPARITO IMEMDITAMENTE DALLA CIRCOLAZIONE (RUMORE SETTEMBRE)

RITORNA ALLA LUCE E ALL’INTERESSE DEGLI AMANTI DELLO STONER-DOOM IL PRIMO GREZZO AMMASSO DI MUSICA STRANIANTE INTITOLATO “THE ART OF SELF DEFENSE”, PARTORITO DAL TRIO MATT PIKE (VOCE E CHITARRA), DEN KENSEL (BATTERIA) E GEORGE RICE (BASSO). L’ESORDIO DELLA BAND DI OAKLAND ERA USCITO ORIGINARIAMENTE PER LA MAN’S RUIN RECORDS ED ORA VIENE RIPROPOSTO DALLA SOUTHERN LORD RECORDINGS CON L’AGGIUNTA SUCCOSA DI 7” DEL 2001 (UNA BELLA COVER DI ‘USURPER’ DEI CELTIC FROST – RESA ANCOR PIÙ CRIPTICA DELL’ORIGINALE – E LA SONG ‘STEEL SHOE’) PIÙ IL DEMO DEL 1999 CHE CONTIENE VERSIONI DIFFERENTI (ANCOR PIÙ ROZZE) DI TRE SONG PRESENTI SUL FULL LENGTH. (METALLUS.IT LUGLIO, VOTO 7)

SOUTHERN LORD
0808720015928
LORD159
0808720015911
LORD159LP
CD/LPX2 18,45/43,45

ORA ANCHE IN VINILE!

UNA DELLE PIU' PESANTI FORMAZIONI PROVENIENTI DAL SUD DELLA CALIFORNIA, GIA SALUTATA DAL MODAIOLO PITCHFORK COME UNA DELLE PIU' SOLIDE REALTA' ESTREME DEL NOSTRO TEMPO. CON IL PROGRAMMATICO HASTA LA MUERTE, IL GRUPPO DEBUTSU SOUTHERN LORD, SFRUTTANDO LA PRODUZIONE DI UN VETERANO COME TAYLOR YOUNG (NAILS) E LA COLLABORAZIONE DEL BOSS DELL ETICHETTA GREG ANDERSON, PRESENT EIN DUE BRANI DELL ALBUM. A MEZZA VIA TRA DEATH METAL ED HARDCEBUTIL GRUPPO CI CONSEGNA IL SUO CAPOLAVORO FORMALE. LA COPERTINA E DEL MAEST RO DAN SEAGRAVE (ENTOMBED, DISMEMBER, MORBID ANGEL). ERA DAI GIORNI MIGLIORI DELLA EARACHE CHE NON ASCOLTAVAMO UN DISCO COSI ISPIRATO!

E’ IMPRESSIONANTE LA CRESCITA ESPONENZIALE DEGLI XIBALBA, NATI COME OTTIMO GRUPPO DI POST CORE ED OGGI TRASFORMATISI, O PER MEGLIO DIRE EVOLUTISI, IN UNA FULMINANTE ESPRESSIONE DI PURO POST CORE MUTANTE (RUMORE SETTEMBRE, VOTO 7)

FASCINAZIONI DOOM E DEATH METAL SI MESCOLANO AD UN AMORE MAI NASCOSTO PER IL METAL-CORE PIÙ BRUTALE ALLA DISEMBODIED E PER LO SLUDGE DI MATRICE CROWBAR, MA SI LASCIA SPESSO E VOLENTIERI CAMPO ANCHE AD UN TEMPERAMENTO LATINO CHE NON DISDEGNA RICHIAMI AI SEPULTURA DI “CHAOS A.D.” E “ROOTS”.(METALITALIA SETTEMBRE, VOTO 7,5)

BEST NEW MUSIC (PITCHFORK AGOSTO, VOTO 7)

GLI IMMANCABILI, CORROSIVI ASSALTI SONICI DI MEMORIA SABBATHIANA FANNO CAPOLINO O SFONDANO DIRETTAMENTE LA PORTA IN WORM FARM WALTZ, A GROWING DISGUST, LEON VS. THE DEVOLUTION E NELLA TITLE TRACK, MA KING BUZZO E SOCI SONO STATI BRAVI NEL CONFERIRE NUOVA LINFA ALLA LORO CREATURA, RITORNATA A TRE TESTE COME UN BEFFARDISSIMO CERBERO (MUCCHIO SETTEMBRE 3 STELLE)

63 MINUTI IN 2 BRANI, CHE SUONANO COME UN MONUMENTALE MANIFESTO ALLA POTENZA SONORA DEGLI SLEEP. E IN QUESTO LAVORO, SI COMPRENDE TUTTA LA LORO DEVOZIOE NEI CONFRONTI DI UN SOUND UNICO, MONOLITICO ED INIMITABILE (ROCKERILLA GIUGNO)

GRANDISSIMA LA CHIUSA CON TOMMY GOES BESERK, PARTENZA CIRCOSPETTA E MELODICA, POI UN’ACCELERAZIONE ROCK CON LE CHITARRE SPIANATE A MILLE PER UNA CORSA SYLLE HIGHWAYS DELLA FOLLIA. DIVERTENTE E RIUSCITA ANCHE LA LORO COVER DI LET ME ROLL IT (PAUL MCCARTNEY), COSI’ COME LA MELODICA E VAGAMENTE SURF MR. RIP OFF. UN RITORNO IN GRANDE STILE IN DEFINITIVA. IMMORTALI MELVINS! (BUSCADERO GIUGNO)
LE COORDINATE SONO QUELLE DI SEMPRE, IL SUONO PURE, ANCHE SE UN FILO PIU’ SCARNO E MINIMALE
(ROLLING STONE GIUGNO, 3 STELLE)

L’INNESTO CLASSICO PERDE QUALCHE MINUTO A INSEGUIRE IL PERSONALISSIMO VOLO DEL CALABRONE DI INNER EAR RUPTURE E POI VIENE ARRUOLATO ANCHE LUI NELLA GUERRIGLIA SONICA DI BABY WON’T YOU WEIRD ME OUT O A FARE IL VERSO AL PAUL MCCARTNEY DI LET ME ROLL IT, STRAVOLTO IN UNA SOTTOSPECIE DI INNO PER BIRRERIE. A MATURARE NON CI STA PROPRIO IL TRIO DI SEATTLE: UN’OSTINAZIONE CHE E’ IL LORO BELLO E LA LORO MALEDIZIONE ASSIEME (ROCKERILLA GIUGNO)

L’ALBUM, IN SE’, E’ QUESTIONE DELLE SOLITE SCAMPAGNATE UBEROCK DIVERTENTI E DIVERTITE, A TRATTI GENIALOIDE NEL CAZZEGGIO, SPESSO AFFASCINANTE NELLA STORTURA CHE NON TI ASPETTI, PUR SEMPRE SUONATO DA PROFESSIONISTI DELL’IDEA STESSA DI ROCK MODERNO
(RUMORE GIUGNO)