NON FATEVI SFUGGIRE UNO DEI DISCHI INDIE DELL'ANNO!

IL SINGOLO SHUGGIE E’ ATTUALMENTE IN ROTAZIONE SU RADIO DEEJAY E SUL NETWORK DI RADIO POPOLARE.

FACCE NUOVE RUMORE FEBBRAIO

ANCHE QUI RITROVIAMO QUELLA CAPACITA’ DI GIOCARE CON LE MELODIE DEI KINKS, LA RUVIDEZZA DEI PRIMI STONES E L’IRRIVERENZA DI MARC BOLAN, SENZA CADERE NELLA TRAPPOLA DEL CITAZIONISMO. FRESCO E SCANZONATO, EPPURE A SUO MODO NON SCEVRO DA UNA CERTA EPICA ROCK, WE ARE THE 21ST CENTURY…E’ UN ALBUM DAVVERO SORPRENDENTE (RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

…LA TITLE TRACK NON LASCIA INSENSIBILI I SEGUACI DELLA JON SPENCER BLUES EXPLOSION E SHUGGIE, NELL’ARCO DI POCO PIU’ DI TRE MINUTI, CAMBIA STILI E ARMONIE COME SI TRATTASSE DELL’EVENTO PIU’ NATURALE DEL MONDO; TANTO CHE, QUANDO CON IL SUCCESSIVO FUNK DI OH YEAH SI FINISCE PER GENUFLETTERSI, IN FALSETTO, A PRINCE IL CERCHIO DISEGNATO DAGLI ULTIMI TRENTA/QUARANTA ANNI DI ROCK (NON SOLO) A STELLE E STRISCE SI CHIUDE IN MANIERA DEFINITIVA (MUCCHIO GENNAIO, VOTO 7)

…L’ENNESIMO GIOIELLINO DELLA NEW PSYCHEDELIC ERA, DA AFFIANCARE AL DEBUTTO DEGLI ALLAH-LAS (BUSCADERO GENNAIO)

COME DEI FLAMING LIPS PIU’ LEGGERI I DUE FOXYGEN UTILIZZANO LA PSICHEDELIA PER DIRE LA LORO SU ALCUNI DEI LUOGHI COMUNI PIU’ CONSUMATI DEL ROCK. BRAVI E DIVERTENTI (ROCKERILLA GENNAIO)

DAL VIVO IN ITALIA

29/05/2013 - Ravenna -  Hana-Bi 
30/05/2013 - Milano -  Alcatraz 

UN DISCO TRAVOLGENTE DA CONSIGLIARE AI FAN DI THE TALLEST MAN ON EARTH COME A QUELLI DEI THE LUMINEERS!

THE TALLEST MAN ON EARTH E DAN AUERBACH FUSI INSIEME, E POI CUORI SPEZZATI (L’AVVOLGENTE ON THE ATTACK) E BEVUTE DA BAR PER DIMENTICARE(L’IRRESISTIBILE TITLE-TRACK). VOLEVA FARE IL DISCO DELLA VITA, QUALCOSA DI CUI ESSERE FIERO PER SEMPRE, E DIO SOLO SA SE C’E’ RIUSCITO (RUMORE MARZO, VOTO 9)

…UN ALBUM SINCERO PIU’ DI TANTI ALTRI E PERCORSO DA UNA VENA PUNKY-ROOTS CHE POTREBBE FAR SORRIDERE IL VECCHIO SHANE MCGOWAN. CI PIACE PENSARE CHE DIETRO UN PEZZO ALLA JOHN HIATT COME FIRE CI SIA UNA BUONA DOSE DI ONESTA’ (MUCCHIO MARZO , VOTO 7)

…QUESTE CANZONI DANNO VITA AD UNA FESTA SCOPPIETTANTE, PASSANDO DALL’ENERGIA CONTAGIOSA DELLA TITLE-TRACK, AD UNA BALLATA MIRACOLATA DA UN PIANO ELETTRICO COME FIRE ALLE SFUMATURE COUNTRY DI SALVATION, PASSANDO PER UNA PIANISTICA BALLATA SOUL COME SOMEDAY O PER GLI STRATOSFERICI ARRANGIAMENTI FIATISTICI DI WILD SOUL. E’ UN DISCO CHE NON LASCIA INDIFFERENTI QUESTO E CHE COLPISCE TRAMITE LA SUA RUVIDA E CONTAGIOSA SINCERITA’ (BUSCADERO MARZO, 3 STELLE)

THE WAY WE MOVE VEDE IL NOSTRO SMILZO ALLE PRESE CON LE MACERIE DI UNA RELAZIONE NAUFRAGATA E LA VOGLIA DI SPALMARE LA FRENESIA SU UN TESSUTO SONORO PIÙ STRUTTURATO, FERMA RESTANDO L'IMPOSTAZIONE ROOTS DI PARTENZA (C'È PUR SEMPRE MALACHI DELORENZO ALLA BATTERIA, FIGLIO DELLA "FEMMINA VIOLENTA" VICTOR, ED È UNA SPECIE DI GARANZIA D'ORIGINE). ATTORNO ALLA CONSUETA FORMAZIONE A TRE RUOTANO QUINDI VIOLINI E FIATI A CORROBORARE LA PROPOSTA, CHE SFARFALLA MARIACHI (L'ALLEGRIA AGRODOLCE DI WILD SOUL) E S'INTURGIDISCE SOUL (UNA ON THE ATTACK COME POTREBBE UNA JAM IN PURGATORIO TRA OTIS REDDING E LEVON HELM), CHE SPRIMACCIA MALINCONIA CON DISCREZIONE LAMBCHOP (SONG FOR SID) E PALPITA TRA EMULSIONI SINTETICHE COME UNA NIPOTINA DELLO SPRINGSTEEN PIÙ TENERO (COFFE CUPS). (SENTIRE ASCOLTARE, VOTO 7)

QUI DENTRO C’E’ DAVVERO TUTTO, DAI RITMI CONCITATI ALLE MELODIE CHE TI ENTRANO IN TESTA, DAL COUNTRY ATTUALIZZATO AI RITORNELLI PER LA ROTAZIONE RADIOFONICA, DAL MANDOLINO ALLA CHITARRA ELETTRICA, DALLA VOCE ROCA AGLI ACUTI ENFATIZZATI (ROCKERILLA MARZO)

LE DILATAZIONI KUBRICKIANE DI STUCCO ROOF, IL BLUES ETERNO E LIQUIDO DI KITCHEN KONGAS, CON QUEL RETROGUSTO ETNO ROCK COME SOLO DR JOHN SAPEVA FARE E ANCORA NICK CAVE CHE SUONA COME TOGETHER DOPO UNA DOSE DI MESCALINA IN YAZ, SONO UN PARADISO DI COLORI E LUCI (RUMORE MARZO, VOTO 7)

LA DOZZINA DI CANZONI IN SCALETTA CORTOCIRCUITANO LA VEEMENZA BLUES DEL MATT JOHNSON DI SUSK CON L’ATTITUDINE GOTICA DEI BAD SEEDS, LA FOLLIA DEI FLAMING LIPS CON IL SUONO CLASSICO DELLA BAND. UN RITORNO CHE CONVINCE (ROCKERILLA MARZO)

PRENDETE I PRIMI BLACK KEYS, PIAZZATE COME LEAD-SINGER GIBY HAYNES DEI BUTTHOLE SURFERS E FATELI ACCOPPIARE CON UN CERTO INCEDERE À LA VEILS. È QUESTO CHE SEMBRA DIRE MICHAEL GERNER, BARBUTISSIMO LEADER DEI VIETNAM E' PERSONAGGIO PROVENIENTE DA BROOKLYN. UNO CHE NELLA VITA È RIUSCITO A TRANSITARE AGEVOLMENTE FRA SET DI FILM PORNO, TRAVERSATE DEGLI STATES IN COMPAGNIA DI UN'UNICA VALIGETTA E DELLA PROPRIA CHITARRA E LA MUSICA CHE NE VIEN FUORI. (SENTIRE ASCOLTARE MARZO)

I POPSTRANGERS SONO JOEL FLYGER, ADAM PAGE E DAVID LARSON, TRE NATIVI NEO ZELANDESI LA CUI VISIONE DELLA MUSICA POP E' CONTAMINATA DA ELEMENTI PUNK E SONICAMENTE RILEVANTI. IL FATTO CHE ABBIANO APERTO I TOUR NEL PAESE NATIO DI MGMT E CROCODILES DEVE DARE UNA DIMENSIONE DEL LORO IMPATTO, OLTRE CHE UN RUOLO NELL ECONOMIA ALTERNATIVE CONTEMPORANEA. SE IL COSIDDETTO KIWI-POP E NELLE LORO CORDE, LA LORO RICERCA ESTETICA LI HA SPINTI REGOLNATIMENTE OLTRE I CONFINI DEL GUITAR SOUND, IN QUELLA TERRA ABITATA DA SONIC YOUHT E JESUS & MARY CHAIN. SEGUITELI ATTENTAMENTE, SONO DESTINATI AD ESPLODERE.

LA FORMULA CATTURA L’ATTENZIONE UTILIZZANDO GLI STRUMENTI MESSI A DISPOSIZIONE DAL CHITARRISMO  DI MATRICE TARDO SONICYOUTHIANA, ATTRAVERSO LE PROFONDITA’ E ATMOSFERE CREPUSCOLARI TARDO-NEW WAVE/SHOEGAZE, CON PROPENSIONE ALLA CANZONE OBLIQUA E ACCATTIVANTE. SE I POPSTRANGERS NON FARNANO SUBITO IL BOTTO, SAPPIATE CHE CI STANNO LAVORANDO (BLOW UP MARZO)

MALGRADO I NATALI NEOZELANDESI POSSANO FAR PENSARE ALLA FLYING NUN E ALLE LEGGENDARIE STAGIONI DEL KIWI-POP DI CHILLS E CLEAN, I TRE SI BUTTANO PER LO PIU’ IN UN NOISE-POP PSICHEDELICO E ATMOSFERICAMENTE RIVERBERATO, CHE RIEVOCA LE PAGINE PIU’ RUVIDE DI JESUS & MARY CHAIN, RIDE, SWERVEDRIVER. PICCOLA CHICCA (ROCKERILLA MARZO)

CHI HA ESALTATO L'ESORDIO DEI TOY O È UN APPASSIONATO SEGUACE DEGLI A PLACE TO BURY STRANGERS NON PUÒ NEGARSI LA SCOPERTA ANCHE DEI POPSTRANGERS, POICHÉ, PUR ESSENDO AGLI ANTIPODI GEOGRAFICI, LA LORO MUSICA SUONA PIÙ CHE MAI FAMILIARE, RIVELANDO SOPRATTUTTO UN NOTEVOLE POTENZIALE, ASCOLTO DOPO ASCOLTO. (ONDA ROCK MARZO, VOTO 7)

…SI PARTE DAI FONDAMENTALI DEL CHITARRISMO INDIE: I PIXIES EVOCATI DENTRO LA NARCOLETTICA IN SOME WAYS, I SONIC YOUTH DEI PRIMI 90 IN WHAT ELSE COULD THEY DO. POP MATEMATICO (ROY BROWN), PSICHEDELIA ZUCCHEROSA (OCCASION) E PURE QUALCHE COLPO GRUNGE (RUMORE FEBBRAIO, VOTO 8)

RECENSIONE SUL VENERDI DI REPUBBLICA DI OGGI

A PROPOSITO DI INCONTRI STRANI ECCO QUESTO GIOIELLO IN CUI HIP HOP ED ELETTRONICA (VEDI BONNOT, DA TEMPO CON ASSALTI FRONTALI) SI INCONTRA CON IL SAX JAZZ DI TINO TRACANNA E CON IL CHITARRISTA ROBERTO CECCHETTO. OSPITI: PAOLO FRESU, DEAD PREZ, GENERAL LEVY E ALTRI ANCORA (VENERDI DI REPUBBLICA 22 MARZO, 4 STELLE)

POLVERINE BLUE SCIOLTE IN SOLUZIONI AMBIENT, SPACEAGE F UNKY, SAMBUCA & TONIC. FUNZIONA, L’ASSEMBLAGGIO DI WALTER BUONANNO, SOUNDMASTER DI ASSALTI FRONTALI, TINO TRACANNA SAX MACHINE E PROF DI JAZZ AL CONSERVATORIO, ROBERTO CECCHETTO CHITARRISTA ECLETTICOACUSTICO. INSIEME NELL’ALBUM DROPS, IN EQUILIBRIO FINE ANNI NOVANTA TRA RITMO E RELAX E PAOLO FRESU ALLA TROMBA. (INTERNAZIONALE 19 MARZO)

SETTE DIVAGAZIONI IN CUI IMPROVVISAZIONE E SCANSIONE SI INERPICANO DA UNA PARTE E DALL’ALTRA DELLA MUSICA: IL JAZZ E L’ETNICA, IL FOLK E L’HIP HOP (MEGLIO ANCORA, QUELLO CHE UNA VOLTA SI CHIAMAVA TRIP HOP), SUONI PER MENTI APERTE CHE NON FANNO MISTERO DELLE LORO AMBIZIONI: EVADERE DAI CLICHÉ SENZA LASCIARE QUESTO MONDO, POSSIBILMENTE.(MUCCHIO MARZO, VOTO 7,5)

…UN BLEND DI JAZZ ELETTRICO DAI RITMI CIRCOLARI E BREAKBEAT, ELETTRONICA LEFTFIELD E LAMPI DI ORCHESTRAZIONE SINTETICA , RICAMI ORIENTALI E VOCALITA’ RAGGAMUFFIN: UN’IPOTESI CORAGGIOSA E PIUTTOSTO INTRIGANTE DI CROSSOVER (ROCKERILLA MARZO)

I BRANI DISPONGONO DI UNA COSTRUZIONE ROBUSTA E L'ELETTRONICA PROCURA RITMI, TIMBRI E COLORITURE DISPARATE. PAOLO FRESU REGALA I SUOI SERVIGI IN QUATTRO BRANI E SI POSSONO ASCOLTARE ANCHE GLI INTERVENTI DI GENERAL LEVY, DEL VIOLINO DI ELOIS AMANERA E DEL PIANOFORTE DI MARCO CRETI. SE E' UN INIZIO E' UN BUON PUNTO DI PARTENZA (BLOW UP MARZO)

APPUNTATEVI QUESTO NOME: I PLANTMAN SONO IL GRUPPO INGLESE CHE CON MAGGIORE CONTINUITA' HA LAVORATO AD UN CONCETTO INDIE-POP PARTENDO DA PRESUPPOSTI NOBILI. NELLO SPECIFICO IL REVIVAL FOLK INGLESE DEI TARDI '60 E LE SUE CONTAMINAZIONI PIU' PROSSIME ALLA PSICHEDELIA. DOPO UN CDR AUTOPRODOTTO ED ESAURITISSIMO IL PRIMO ALBUM UFFICIALE DI QUESTA BAND, CAPACE DI FAR CONVIVERE NELLO STESSO LAVORO SENSAZIONI DISPARATE E COMUNQUE SEMPRE PLACIDE. DAI FAIRPORT CONVENTION AI DURUTTI COLUMN, PASSANDO PER RED HOUSE PAINTERSED ALCUNE PERLE DEL CATALOGO SARAH, TANTI GLI SPUNTI CHE TROVERETE IN QUESTO BUCOLICO E CELEBRATIVO WHISPERING TREES.

“WHISPERING TREES” PRESENTA, CON LA VESTE DELL’INDIE-POP PIÙ PLACIDO E SORNIONE (ESCLUSO L’INCEDERE DECISO E SFERRAGLIANTE DA FLYING NUN DI “MAY (SAFE HEARTS)” E IL GLOCKENSPIEL GIOCOSO DI “THE BITTER SONG”, PEZZO ALLA SEABEAR), MA AL TEMPO STESSO INTENSO NELLA SUA ESSENZIALITÀ, QUINDICI CANZONI DI ALTISSIMA ISPIRAZIONE COMPOSITIVA E DI RIUSCITA SONORA IMPECCABILE (STRAORDINARIA LA COMPATTEZZA E IL TIRO DELLA TITLE TRACK). (ONDA ROCK MARZO, VOTO 8,5)

VINI ARRIVA A SCALETTA QUASI CONCLUSA ED E’ UN EVIDENTE OMAGGIOA VINI REILLY E AI SUOI DURUTTI COLUMN. WHISPERING TREES E’ UN SOLIDISSIMO ATTO D’AMORE NEI CONFRONTI DI UN IDEA INTIMISTA, IMPALPABILE E ROMANTICAMENTE MINORITARIA DI POP CON CHITARRE (MUCCHIO MARZO, VOTO 7,5)

LE QUINDICI TRACCE DI WHISPERING TREES SI SVILUPPANO CON LENTEZZA, DISEGNANDO PAESAGGI BUCOLICI E SOGNANTIOSU CUI ALEGGIA UNA COMPOST A MALINCONIA BRITANNICA, AVVOLGENTE COME UN ABBRACCIO E SENZ’ALTRO MEMORE DELL’INTIMISMO DI NICK DRAKE (ROCKERILLA MARZO)