L’IMPORTANTE E’ FAR QUADRARE I CONTI. TYM LO FA BENE PERCHE’ E’ IL PRIMO DELLA CLASSE. ELECTROFUNK, L’OGGETTO MISTERIOSO CHIAMATO DEEP HOUSE, ACID-JAZZ, SOMMATI PER UN RISULTATO IMPECCABILE (XL REPUBBLICA FEBBRAIO)

‘A TUTTO DIVERTIMENTO! POTREBBE ESSERE LO SLOGAN APPROPRIATO PER ANYTHING IN RETURN, TERZO, ATTESO CAPITOLO DI STUDIO FIRMATO DAL FENOMENO ELECTRO-POP TORO Y MOI. (INTERVISTA SU MUCCHIO GENNAIO)

IN STUDIES AFFIORA CHIARA L’INFLUENZA DEL POST-ROCK COLTO E MINORE DI CHICAGO (LATO SEA & CAKE, CON QUEL PIANO CHE ROTOLA MANCO FOSSE SOTTO LA VOCE DI SAM PREKOP), ALTROVE SI GIOCA DI VOCODER (CAKE), 808 (IL FUNK DESTINAZIONE IBIZA DELL’INIZIALE HARM IN CHANGE), TECH-BOSSANOVA (TOUCH) E SINTETIZZATORI VINTAGE ALLA PHARRELL (NEVER MATTER). TERZO DIFFICILE DISCO SUPERATO A PIENI VOTI. PROVATE A PRENDERLO. (RECENSIONE BOXATA SU RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

…SAY THAT E IL SUO GROOVE ITERATIVO E’ FORSE L’ESITO PIU’ STUPEFACENTE, A RUOTA SEGUE CAKE COI SUOI TRIONFALI INTRECCI VOCALI, E POI ANCORA TOUCH, ATMOSFERE TRIP HOP SU MELODIA ZOPPICANTE, STUDIES VOCALIZZI IPERBOLICI SU CITAZIONI DI PSICHEDELIA ASSORTITA, GROWN UP CON UNA SPLENDIDA MELODIA VOCALE IN EVIDENZA, NEVER MATTER CHE E’ UN’EPICA TECHNO DI MASSIMA ESUBERANZA (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP GENNAIO)

LA FUNKYDISCO DI SAY THAT E NEVER MATTER E QUELLA CHILLWAVIZZATA DI HARM IN CHANGES, I RICHIAMI A PRINCE SPARSI (CHE ARRIVANO A LAMBIRE PROPAGGINI DAM-FUNK O ADDIRITTURA PRIMO JAMIROQUAI; LA SEXYSSIMA TATTILE TOUCH, SO MANY DETAILS, IL SUPERSOUL LANGUIDO DI GROW UP CALLS), L'ARTIGIANATO GIOCOSO DI CAKE (IN ODORE TODD RUNDGREN, UNSUNG HERO DI CULTO PER I PRODUTTORI PIÙ LEGATI ALLA TRADIZIONE BLACK PRESA IN CARICO DAL POP BIANCO E ALLA LEZIONE DEI TRICK DA STUDIO ANNI SETTANTA), IL REGGAE AOR DI HIGH LIVING, IL MELODISMO BALLAD DI COLA E L'ASCIUTTEZZA POP METROPOLITANA (ALLA STEELY DAN) DI STUDIES SONO GLI EPISODI MIGLIORI DI UN DISCO CHE SPIEGA COME LA LEGGEREZZA POP SIA UNO DEI TAG DA CURARE DI PIÙ E MEGLIO PER TUTTI QUELLI CHE BAZZICANO PRODUZIONI E RETROLOGIE IN ODOR DI SAVOIR-FAIRE INDIE.(SENTIRE ASCOLTARE GENNAIO, VOTO 7)

“ANYTHING IN RETURN” SI PRESENTA DUNQUE COME UN LAVORO TIMIDAMENTE AMBIZIOSO, BEN CURATO IN OGNI SUA SINGOLA SFUMATURA. E’ IL CLASSICO DISCO DELLA MATURITÀ, LA CONFERMA DI UN TALENTO SBOCCIATO IN TUTTO IL SUO SPLENDORE. IN ESSO PRENDONO QUOTA DIVERSI MOMENTI, DAGLI SVOLAZZI ORIENTALEGGIANTI DI “STUDIES” AL GROOVE SOFFICE E VAGAMENTE SOGNANTE DI “HARM IN CHANGE” CON TANTO DI STACCHETTO LOUNGE SULLO SFONDO, PASSANDO PER LE PULSAZIONI LIQUIDE E STRANIANTI DI “GROWN UP CALLS” FINO A GIUNGERE ALL’INCEDERE TENERO E FASCINOSO DI “DAY ONE”. (ONDA ROCK GENNAIO, VOTO 7)

…GLI EDIFICI SONORI, PUR ADOTTANDO GLI AMPI PEDALI E I CICLI RITMICI IRREGOLARI DEL TERZO MONDO, SONO INVECE REGOLARIZZATI DA METODI DI SCUOLA ACCADEMICA. IN FAMILY TREE L’ETNO-JAZZ DA CAMERA DEL GRUPPO NON INCIAMPA IN FASTIDIOSE RUFFIANERIE TURISTICHE, PROSEGUENDO PIUTTOSTO COERENTEMENTE LA CROCIATA PLURI-DECENNALE VOTATA A CREARE COMMISTIONI NON INQUADRABILI DA UNA SEMPLICE ETICHETTA. (RECENSIONE BOXATA SU MUCCHIO FEBBRAIO)

…LE NUOVE COMPOSIZIONI NON DELUDONO PERCHE’ GUARDANO AVANTI CON UN SUONO PIU’ ATTUALE. ‘BIDI BADO’, L’INTENSA ‘MIRROR POND’, LA SOGNANTE ‘THE HEAXAGRAM’ E ‘CARNIVAL EXPRESS’ (MOLTO IN CHIAVE WAETHER REPORT) GLI EPISODI MIGLIORI DI UN DISCO CHE NON DELUDE. LIBERI ERANO, LIBERI SONO (AUDIOREVIEW GENNAIO, VOTO 7)

CD DIGIPAK CON LIBRETTO DI 20 PAGINE. UN VERO E PROPRIO EVENTO DISCOGRAFICO, SE PENSIAMO ALLA CARATURA DI QUESTO MISCONOSCIUTO ARTISTA NATO NEL 1950 A BIRMINGHAM, ALABAMA, GUARDA CASO STESSA CITTA' NATALE DI SUN RA. DISTANTE DALLE LOGICHE DEL MERCATO MUSICALE ED AVVEZZO ALLE ARTI PERFORMATIVE QUANTO A QUELLE GRAFICHE, LONNIE HOLLEY E SCULTORE, FOTOGRAFO E GRAFICO. DUST TO DIGITAL E' RIUSCITA NELL' IMPRESA DI ACCOMPAGNARE IL MUSICISTA IN STUDIO, PER LE SUE PRIME INCISIONI PROFESSIONALI. UN PICCOLO-GRANDE CAPOLAVORO CHE INDICA LA STRADA DI UNA COSTANTE EVOLUZIONE NEI MEANDRI DELLA MUSICA AFRO-AMERICANA. NEL TEMPO LIBERO LONNIE SI DILETTA ANCHE COL TRIO GHETTO CROSS, DOVE ALLA CHITARRA TROVIAMO BRADFORD COX DEI DEERHUNTER.

IL GIOCO DEI PARAGONI MI PERMETTERA’ DI NON DESCRIVERE MUSICA CHE NON DEVE ESSERE DESCRITTA E PERCIO’: IL TERRY CALLIER PIU’ DOLOROSO, UN ROY AYERS MESMERICO E DISOSSATO, QUEL GIL SCOTT HERON CHE SI DIMENTICA DI ALZARE LA TESTA E PIANGE I SUOI PADRI CON LACRIME D’AFRICA (MUCCHIO FEBBRAIO, VOTO 9,5)

UN MINI DI 7 TRACCE DISPONIBILE ANCHE NEL FORMATO 10 POLLICI, POCO MENO DI MEZZ 'ORA DI MUSICA PER GUSTARE UN ASPETTO INEDITO DI ALEX ZHANG HUNGTAI AKA DIRTY BEACHES. COLONNA SONORA PER L' OMONIMA PELLICOLA INDIPENDENTE DEL CINEASTA EVAN PROSOFSKY, WATER PARK TRADUCE IN MUSICA L 'ISPIRAZIONE NATURALISTA DEL FILM. UNO SCORE STRUMENTALE TRA SOTTILI DRONI E PSICHDELIA RURALE, CHE CI OFFRE UN ALTRO PUNTO D' OSSERVAZIONE SU UN MUSICISTA IN
GRANDE ASCESA.

AWESOME TAPES FR
0656605560229
ATFA004CD
CD 10,75

ORA ANCHE IN VINILE !

OREN AMBARCHI (CHITARRE) E ROBIN FOX (ELETTRONICHE) MUSICANO UNA PRODUZIONE DELLA RINOMATA COMPAGNIA DI DANZA CONTEMPORANEA AUSTRALIANA CHUNKY MOVE. CONNECTED OLTRE AD ESSERE IL TITOLO DEL DISCO E' IL NOME DELLA STESSA PRODUZIONE, CHE ILLUSTRA IL TALENTO DI DUE FRA I PIU' RICHIESTI COMPOSITORI AUSTRALIANI CONTEMPORANEI. UNA MUSICA SOSPESA TRA CLASSICA CONTEMPORANEA, ELETTRONICA COSMICA E MINIMALISMO PER UN AFFASCINANTE APPENDICE ALLA PERFORMANCE IN TEMPO REALE.