PER CHI HA ASSISTITO ALLE RECENTI APPARIZIONI ITALIANE, NON C' E' CERTO DA SOTTOLINEARE IL RITORNO DELLA MAGNETICA QUEEN OF SIAM ALLA BRILLANTEZZA E MALEVOLENZA DEI SUOI ESORDI. ACCOMPAGNATA DA UNA FORMAZIONE STELLARE CHE PREVEDE ALTRETTANTI PIONIERI DEL PIU' FOSCO ROCK MADE IN NEW YORK - IL BATTERISTA BOB BERT (FIGURA LEGGENDARIA GIA' AL FIANCO DI SONIC YOUTH, PUSSY GALORE E CHROME CRANKS), IL BASSISTA ALGIS KIZYS (SWANS/FOETUS) ED IL RIVOLUZIONARIO CAPO DELLA NOW WAVE WEASEL WALTER (FLYING LUTTENBACHERS,ALLA CHITARRA) - LA NOSTRA RIACCENDE IL SACRO FUOCO REGALANDOCI UN LAVORO CHE HA TUTTE LE FATTEZZE DELL' ESORDIO CON TEENAGE JESUS & THE JERKS, FERMA RESTANDO UNA MAGGIORE SPREGIUDICATEZZA COMPOSITIVA ED UNA TECNICA ESECUTIVA ALL' EPOCA INIMMAGINABILE. UN SUONO CHE MAI TRAMONTERA'!

L’ALBUM E’ LA CONSEGUENZA DI UNA SERIE DI DATE DAL VIVO IN COMPAGNIA DI UNA BAND DI TUTTO RISPETTO, IL BASSITA ALGIS KIZYS (SWANSM, FOETUS) E IL BATTERISTA BOB BERT, EX SONIC YOUTH. E’ DIFFICILE IMMAGINARE UNA DONNA COSI’ POCO NOSTALGICA ALLE PRESE COL SUO REPRTORIO, MA BASTA SENTIRLA FARE UN PAIO DI BATTUTE SU MECHANICAL FLATTERY DA QUEEN OF SIAM PER CAPIRE CHE LUNCH CONTINUA A FARE QUELLO CHE LE PARE (MUCCHIO NOVEMBRE, VOTO 7)

PESCANDO TRA I LAVORI SOLISTI, QUELLI DI TEENAGE JESUS & THE JERKS (I WOKE UP DREAMING), 8 EYED SPY (LE ABRASIVE LOVE SPLIT WITH BLOOD E RAN AWAY DARK) E 13:13 (3×3 E AFRAID OF YOUR COMPANY), OLTRE CHE DA ALCUNE DELLE MIRIADI DI JOINT-VENTURE INSTAURATE DALLA LUNCH (SU TUTTE LA MELTDOWN ORATORIO IN COMBUTTA CON CLINT RUIN A.K.A. JG THIRLWELL E BURNING SKULLS CON ROWLAND S. HOWARD), RETROVIRUS CI CATAPULTA DUE VOLTE INDIETRO NEL TEMPO: UN PRIMA FACENDOCI ASSAPORARE ALCUNE PAGINE TRA LE PIÙ OSSESSIVE, SFASATE, CRUENTE, IRRISPETTOSE E DERAGLIANTI DELLA DARK LADY DELLA NO-WAVE; UNA SECONDA METTENDO IN MANO QUEL MATERIALE ALLA SECONDA (DE)GENERAZIONE DEI NOISE-ADDICTED DELLA BIG APPLE. (SENTIRE ASCOLTARE NOVEMBRE, VOTO 7)

…VOCE MAGNETICA CHE RICORDA QUELLA DELLA RITROVATA HOPE SANDOVAL SPALLEGGIATA DA UNA BAND CAPACE DI COSTRUIRE ROCK SOLIDO E IPNOTICO. CONQUISTERA’ CUORI (RUMORE NOVEMBRE, VOTO 7)

TESS PARKS E’ STATA TRA LE PRIME ARRUOLATE DALLA 359 MUSIC E LE CALLIGRAFIE PSYCHO-POP-NOISE DI QUESTO BLOOD HOT LA PROVA CHE NON POTEVA FINIRE COSI’. OSSIA UN SAGGIO DI QUELL’ARTE REPLICATA TANTO CARA A WARHOL. (ROCKERILLA NOVEMBRE)

LA MISSIONE E’ PORTATA A COMPIMENTO, ECCO IL PRINCIPALE MERITO CHE AI WOODEN SHJIPS VA RICONOSCIUTO, CON UN’ANIMA MELODICA DALLA DISARMANTE SEMPLICITA’; COME SE FOSSE NATURALE, PER CHI CON LE CHITARRE SPERIMENTA, GENERARE ATMOSFERE LISERGICHE CON GRAZIA TALE DA PERDERSI NELL’OSSESSIVA RIPETIZIONE (MUCCHIO NOVEMBRE, VOTO 8)

SI MUOVONO SOLO UN PELO PER VOLTA, IMPERCETTIBILMENTE, PORTANDO SEMPRE QUALCHE BRICIOLO DI NOVITA’ A OGNI DISCO. INTENDIAMOCI, ANCHE STAVOLTA I PEZZI TIRATI IN KRAUT-MOTORIK CI SONO E SONO ALL’ALTEZZA, E COSI’ I DOORS (RUINS) E I SUCIDE (GHOULS, IN THE ROSES) CHE EMRGONO TRA LE RIGHE, MA L’INSIEME E’ GENERALMENTE MENO CONCITATO, SI AVVERTE IL BISOGNO DI DISTRICARSI DI PIU’ TRA I TEMPI (LA GIGA BLUES OTHER STARS, LO STONER COSMICO SERVANTS) E I SUONI (GLI ASSOLO PIU’ MEDITATI, LE ACUSTICHERIE DI THESE SHADOWS) (BLOW UP NOVEMBRE)

BWELLO IL DIALOGO TRA LA CHITARRA E L’ORGANO INPEZZI OSSESSIVI E FUMOSI QUALI RUINS E GHOULS, COSI’ COME IL DRIVE PROPULSIVO DI BRANI INCALZANTI COME IN THE ROSES E OTHER STARS. E SE SERVANTS E’ UNO DI QUEI TRIP CHE SOLO LORO RIESCONO A CONCEDERCI, EVERYBODY KNOWS INSPESSISC EIL RIFF E GLI CONTRAPPONE UNA MELODIA SICTIES PIU’ MARCATA. INOSSIDABILI! (BUSCADERO NOVEMBRE, 3 STELLE E ½)

AD OGNI MODO, I WOODEN SHJIPS SEMBRANO AVERE TUTTA L’ABILITA’ E IL PRAGMATISMO PER GUARDARE OLTRE LA PUNTA DELLE PROPRIE SCARPE, ASTENERSI DALLO SHOEGAZING, E INSIDIARE IL PUBBLICO, SIN TROPPO HIPSTER, DEGLI MGMT. PER I WJ IL GIOCO E’ PIU’ SULL’APPARENZA, CHE SULLA SOSTANZA, MA I BRANI SONO BEN LEVIGATI E LA SCRITTURA E’ DI SPESSORE, SCARNIFICATA, TESA E  PROFONDAMENTE ROCK’N’ROLL. ALBUM INTENSAMENTE PSICHEDELICO (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA NOVEMBRE)

SE CERCATE MUSICA CHE VI FACCIA PENSARE A QUALCHE ARIOSO PANORAMA WEST COAST, ECCOVI ACCONTENTATI: COL NUOVO ALBUM I WOODEN SHJIPS TENGONO A BADA LE SCORIE PSYCH E SI PONGONO IN SCIA A UN REVISONISMO ROCK SUPERFLUO MA PIACEVOLE (XL REPUBBLICA NOVEMBRE)

TY SEGALL GOES PROTO-METAL. BLACK SABBATH, BLUE CHEER, JIMI HENDRIX E PROPULSIONE FUZZ, OVVIAMENTE. C’E’ TANTA COMPIACIUTA (E COMPETENTE) RETROMANIA IN QUESTO DISCO, AL LIMITE DEL PLAGIO, MA ANCHE TANTA ESUBERANZA PUNK E IL CONSUETO PSICHEDELICO TOCCO, SOPRATTUTTO NELLE VOCI. ANCORA UNOS TRIKE PER TY (BLOW UP NOVEMBRE, VOTO 8)

SEGALL VOCE E BATTERIA E CHARLIE MOOTHART VOCE E CHITARRA (PIU’ CHAD UBOVICH AL BASSO) AFFRONTANO A MANI NUDE DEMONIACI SPETTRI PSYCH, BELVE DI METALLO, ORCHI BLUES E DIVINITA’ HARD ROCK (HENDRIX) CON LA FURIA E LA DETERMINAZIONE DI CHI, QUESTO GIOCO, LO PRATICAVA GIA’ NEL CORTILE INFANGATO SOTTO CASA (MUCCHIO NOVEMBRE, VOTO 7,5)

IL TERZETTO DI BRANI CONCLUSIVO, UN PUGNO NELLO STOMACO CHE DIMOSTRA, CASO MAI CE NE FOSSE BISOGNO, L’INDIAVOLATA BRAVURA DI MOOTHART E IL FATTO CHE SEGALL E’ PURE UN BATTERISTA COI CONTROCAZZI, SFOCIANDO IN TERRITORI IN BILICO TRA PROTO-PUNK STOOGESIANO E HARD-BLUES STORDITISSIMO A’ LA BLACK SABBATH (BUSCADERO NOVEMBRE, 3 STELLE E ½)

ORA FATE UN ESPERIMENTO: PRENDETE UNA PARTE DI SIR LORD BALTIMORE (QUELLI DI KINGDOM COME, ANNO DI GRAZIA 1970) E UN’ALTRA GROUNDHOGS (QUELLI DI BLUES OBITUARY, ANNO DI GRAZIA 1969), POI MESCOLATELE ENTRAMBE A SCARICHE HARD EPILETTIHCE E SPASMI GARAGE-PUNK IN INCOGNITO. CHE COSA OTTERRETE? NEINTEMENO CHE IL MARCHIO DI FABBRICA FUZZ, CIOE’ QUALCOSA DI IMPROVVISATO E SFERZANTE COME I PEZZI WHAT’S IN MY HEAD E EARTHEN GATE. NON RIUSCIRET EPIU’ A STACCARVI DA QUESTO DISCO (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA NOVEMBRE)

COME SE CHARLIE CUOREDILUNA, ROLAND COSIO E TY SEGALL AVESSERO FATTO UN VIAGGIO ALL’INDIETRO NEL TEMPO, ALL’AVALON BALLROOM DI SAN FRANCISCO, NEL 1969. I BLUE CHEER STANNO FACENDO PEZZI COME SUMMERTIME BLUES, GYPSY BALL, OUT OF FOCUS. (RUMORE OTTOBRE, VOTO 8)

FUZZ FA PARTE DI QUELLA CHE POTREMMO DEFINIRE UNA DISCOGRAFIA DI SCOPERTA, OVVERO: SCOPRI UN GRUPPO CHE TI PIACE MAGARI RIPESCANDOLO DAI ’60-’70, TI ESALTI, E CI FAI UN ALBUM. ECCO STAVOLTA È IL GIRO DEL CLASSICO, I BLACK SABBATH. SEGALL SI SPOSTA ALLA BATTERIA, MOOTHEART ALLA CHITARRA E I DUE (PERCHÉ COSIO PARE UN PO’ LO SPARRING PARTNER) INIZIANO A SPARARE LE CARTUCCE: PEZZI TIRATI, CON ASSOLI HARD CHE SVOLAZZANO QUA E LÀ, I RIFFONI DI TONY IOMMI SEMPRE DIETRO L’ANGOLO, LA BATTERIA PESTATA. BRANI IN CUI IL RISULTATO VA OLTRE LE MODESTE PREMESSE PER LA NATURALEZZA CON CUI I DUE SI INTENDONO E NON A CASO IL MEGLIO ARRIVA QUANDO I DUE ABBOZZANO QUALCHE JAM COME IN HAZEMAZE O LA CONCLUSIVA ONE, SEGNALANDO QUINDI LA BUONA PROVA DI MOOTHEART ALLA CHITARRA. (SENTIRE ASCOLTARE OTTOBRE, VOTO 7)

FINALMENTE DISPONIBILE IN VINILE!

FINALMENTE IN VINILE

CUNEYT SEPETCI E' IL VIRTUOSO CLARINETTISTA IN AZIONE CON IL SUPPORTO DELL' ORCHESTRA DOLAPDERE. SIAMO AD ISTANBUL, TURCHIA E QUESTA E' UN ALTRA SENSAZIONALE SCOPERTA PER L' ETICHETTA WORLD CHE FA CAPO AD A HAWK AND A HACKSAW. IL SUONO DELL' ALBUM RISPETTA IN PIENO LA TRADIZIONE GIPSY TURCA, AGGIUNGENDO ANCHE ELEMENTI FOLKORICI DELL' ALBANIA, DELLA MACEDONIA E ADDIRITTURA DELLA PENISOLA IBERICA.