IL DISEGNO E’ FRAMMENTARIO, MA FORTE DI UNA FORMIDABILE FASCINAZIONE, TRA RITAGLI, FRAMMENTI E PULSIONI, ECCELELNTI ANCHE NELLA LORO DISORGANICITA’. IL CORPUS FONDAMENTALE DI QUEST’ OPERA DI DOCUMENTAZIONE E’ DATO DALLE CAPACITA’ COMUNICATIVE ED ESPRESSIVE NATE DALL’IMPROVVISAZIONE. (RECENSIONE BOXATA SU JAM DI SETTEMBRE, 3 STELLE)

MOLTO PIU’ ESSENZIALE E DIRETTO RISPETTO A QUANTO PUBBLICATO NELL’ULTIMA PARTE DELLA CARRIERA, QUESTO DISCO DOVRA’ D’OR AIN POI ESSERE COSNIDERATO UN TASSELLO IMPRESCINDIBILE DELLA DISCOGRAFIA DI ROBERT WYATT
( RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP LUGLIO/AGOSTO, VOTO 9 DISCO DEL MESE REWIND)

IMMAGINATEVI IL WYATT ALAL RICERCA DELLA LIBERTA’ ASSOLUTA DI END OF AN EAR CHE INCONTRA QUELLO ORGOGLIOSAMENTE COMUNISTA E DIY DEI SINGOLI ROUGH TRADE: UN’ESPERIENZA CHE FORS ENON E’ PER TUTTI, MA RAPPRESENTA L’ENENSIMO DISARMANTE AUTORITRATTO, MAGARI NON DEL TUTTO RIFINITO MA COME SEMPRE DENSISSIMO, DI UN GIGANTE. PER CITAR EIL TITOLO DI UN SUO VECCHIO EP, UN WORK IN PROGRESS DAVVERO RIVELATORE (RECENSIONE BOXATA SU MUCCHIO LUGLIO/AGOSTO, CLASSIC ROCK)

QUANDO ANCORA RADIORAI AVEVA FELICI AMBIZIONI, WYATT VENNE INVITATO PE RUNA SETTIMANA NEGLI STUDI DELLA TERZA RETE PER UN PO’ DI MUSICA ‘ALLO SCOPERTO’ OSPITE DI UN CERTO DISCORSO. NON DOVEVA PROPORRE SEMPLICEMENTE I SUOI PEZZI MA INVENTARE QUALCOSA, E SVELARE PIU’ CHE ALTRO IL METODO DI LAVORO. (XL DI REPUBBLICA LUGLIO/AGOSTO, 3 STELLE)

UN CD DI CANZONI IN PROGRESS E ‘PROVE SPARSE’ CERTO NON COMPARABILE AGLI ALBUM UFFICIALI DI WYATT, MA CHE RAPPRESENT AUNA RARA OCCASIONE PER OSSERVARE IN DIVENIR EIL PROCESSO CREATIVO DEL MUSICISTA BRITANNICO (RUMORE LUGLIO/AGOSTO)

C’È IL TEMA DELL’ALBERO DEGLI ZOCCOLI COME IL RIFACIMENTO DI BILLIE’S BOUNCIE DI CHARLIE PARKER. MA SOPRATTUTTO, PER L’APPUNTO, C’È UN PROCESSO COLTO E RESTITUITO, UN PROCESSO NELLE CUI NOTE SI PERCEPISCE LA GRANA DELLA PROVA, E PER NEMMENO UN ISTANTE L’ANSIA DA PRESTAZIONE. UNA SICUMERA E UN SORRISO DI STARE DAVANTI A TANTE PISTE DA METTERE INSIEME. “SOLO IN SEGUITO MI SONO ACCORTO CHE CERTI FRAMMENTI ERANO LEGATI TRA LORO DA UNA CERTA COERENZA”, DICE WYATT. TANTO BASTA PER RIPRENDERE QUESTO COACERVO DI “PROCEDURE” E DARLO ALLE STAMPE, PER LA PRIMA VOLTA, VENTOTTO ANNI DOPO, NELLA COLLANA TRACCE DI RAI TRADE. ESPERIMENTO RIUSCITO. (SENTIRE ASCOLTARE LUGLIO/AGOSTO, VOTO 7.2)

E IL CERCHIO SI CHIUDE. GIOVANI PRODUTTORI CRESCIUTI NEL DOMINIO DELLA CULTURA HIP HOP, SCOPRONO UNA VECCHIA ICONA SOUL UNDERGROUND DEGLI ANNI ’70, E OLTRE 30 ANNI DOPO GLI PRODUCONO UN ALBUM, RISPETTOSISSIMO DELLA SUA STORIA, CHE CON OGNI PROBABILITA’ PIACERA’ ANCHE ALLE NUOVE GENERAZIONI. BENTORNATO SEMPITERNO SOUL! (BLOW UP LUGLIO/AGOSTO, VOTO 8)

LEE FIELDS E’ UNA VECCHIA CONOSCENZA PER GLI APPASSIONATI DI FUNK: LA SUA PRODUZIONE DEGLI ANNI SETTANTA – UNA MANCIATA DI INCANDESCENTI 45 GIRI IN PURO STILE JAMES BROWN CHE MANDAVANO IN VISIBILIO I FAN ED ERANO IGNORATI DAI PIU’ – E’ ROBA DA COLLEZIONISTI. TORNATO ALLA RIBALTA NEGLI ANNI NOVANTA E’ APPRODATO POI ALLA DESCO DI NEW YORK, VERA MECCA DEL SOUL FUNK. UN LUSSUOSO COMPENDIO DELLA MUSIC ANERA. (RUMORE LUGLIO/AGOSTO, VOTO 7)

IN “MY WORLD” TROVERETE IN REALTÀ POCO CHE RIMANDI SENZA “SE” E SENZA “MA” AL COMPIANTO GODFATHER. CI SONO MOLTI PIÙ ECHI DI MARVIN GAYE MA DI UN MARVIN CHE NELLA REALTÀ NON CI FU MAI, DOMICILIATO ALLA STAX INVECE CHE ALLA MOTOWN E MAGARI ALLE PRESE – ESEMPLARI IN TAL SENSO L’INIZIALE “DO YOU LOVE ME” E LA TITLE-TRACK – CON GIL SCOTT-HERON. C’È QUALCOSA DI ISAAC HAYES E PIÙ DI QUALCOSA DI QUELL’ALTRO ILLUSTRE REDIVIVO DI SOLOMON BURKE. È UN GRAN BELL’ASCOLTARE, SUDATI AL DI LÀ DEL CALDO CHE FA.
(AUDIOREVIEW LUGLIO/AGOSTO, VOTO 7,5)