"WE ARE THE 21ST CENTURY AMBASSADORS OF PEACE & MAGIC" E' UN DISCO INCREDIBILE, CHE PORTA IN DOTE ANCHE LE ESPERIENZE DI FIGURE QUANTO MENO CARISMATICHE NELLA STORIA DELLA MUSICA POPOLARE AMERICANA E NON. LOU REED/JOHN CALE , MICK JAGGER/KEITH RICHARDS, DAVID BOWIE/MICK RONSON, COPPIE ARTI STICHE CHE HANNO ILLUMINATO L' ESISTENZA DI MOLTI. IL LORO E' UN POP INCENDIARIO, CHE NON RINUNCIA A FRASI EASY LISTENING E A VARIAZIONI LISERGICHE ,GUARDANDO CON RISPETTO TANTO AL ROCK'N'ROLL DEI FIFTIES QUANTO ALL'HIP-HOP. UNA DI QUELLE INTUIZIONI PERFETTE, SE TRADOTTA IN MANIERA ADEGUATA SU MICROSOLCO, ED IN QUESTO LO ZAMPINO DI RICHARD SWIFT C' E' TUTTO. PARE INFATTI DI ESSERE ALLA MERCE DI AUTENTICI VETERANI . QUI C'E' TANTA SOSTANZA, NONOSTANTE I 22 ANNI DEI DUE COMPRIMARI.

ANCHE QUI RITROVIAMO QUELLA CAPACITA’ DI GIOCARE CON LE MELODIE DEI KINKS, LA RUVIDEZZA DEI PRIMI STONES E L’IRRIVERENZA DI MARC BOLAN, SENZA CADERE NELLA TRAPPOLA DEL CITAZIONISMO. FRESCO E SCANZONATO, EPPURE A SUO MODO NON SCEVRO DA UNA CERTA EPICA ROCK, WE ARE THE 21ST CENTURY…E’ UN ALBUM DAVVERO SORPRENDENTE (RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

…LA TITLE TRACK NON LASCIA INSENSIBILI I SEGUACI DELLA JON SPENCER BLUES EXPLOSION E SHUGGIE, NELL’ARCO DI POCO PIU’ DI TRE MINUTI, CAMBIA STILI E ARMONIE COME SI TRATTASSE DELL’EVENTO PIU’ NATURALE DEL MONDO; TANTO CHE, QUANDO CON IL SUCCESSIVO FUNK DI OH YEAH SI FINISCE PER GENUFLETTERSI, IN FALSETTO, A PRINCE IL CERCHIO DISEGNATO DAGLI ULTIMI TRENTA/QUARANTA ANNI DI ROCK (NON SOLO) A STELLE E STRISCE SI CHIUDE IN MANIERA DEFINITIVA (MUCCHIO GENNAIO, VOTO 7)

…L’ENNESIMO GIOIELLINO DELLA NEW PSYCHEDELIC ERA, DA AFFIANCARE AL DEBUTTO DEGLI ALLAH-LAS (BUSCADERO GENNAIO)

COME DEI FLAMING LIPS PIU’ LEGGERI I DUE FOXYGEN UTILIZZANO LA PSICHEDELIA PER DIRE LA LORO SU ALCUNI DEI LUOGHI COMUNI PIU’ CONSUMATI DEL ROCK. BRAVI E DIVERTENTI (ROCKERILLA GENNAIO)

NELLE VESTI DI NIGHTLANDS, DAVE HARTLEY(BASSISTA DEL COMBO WAR ON DRUGS) E' UNO SCIENZIATO DEL POP, CHE NEL SUO SECONDO LAVORO SULLA LUNGA DISTANZA CERCA DI AFFRONTARE NUOVI QUESITI RIMASTI IRRISOLTI .L'UOMO E LA MALINCONIA DELLE MACCHINE, SULLO SFONDO DI UN DISCO CHE SEGUE LE ONDE RADIO DELLE STAZIONI AM ANNI '70, UN VORTICE DI RICORDI ANCESTRALI ED ARMONIE SOAVI.E' UNA MUSICA MOLTO INTIMISTA, IN CUI GLI INTRECCI ACUSTICO/ELETTRICI LASCIANO SEMPRE GRANDE SPAZIO AD UNA VOCALITA' ISPIRATA, RIPRODUCENDO EFFETTI CARI ALLA TRADIZIONE WEST COAST. NIGHTLANDS IN SOLO E' UN GRANDE AUTORE POP-PSICHEDELICO.

ATMOSFERA LUDICA E FUTURISTA CHE RENDE IRRESISTIBILE IL DREAM-POP DI SO FAR SO LONK, YOU’RE MY BABY E NICO (IMMAHINATE UN MANTRA PSICHEDELICO RIPETUTO ALL’INFINITO), I SUSSURRI VENATI DI MALINCONIA CHE FANNO TANTO ANIMAL COLLECTIVE (SO IT GOES, BORN TO LOVE CON TANTO DI FIATI E DI VOCI CHE SI RINCORRONO), DANNO CONTO DELLE POTENZIALITA’ DI UN ARTISTA CHE MERITA DI STARE SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO (MUCCHIO GENNAIO, VOTO 7)

SENZA LASCIARSI ANDARE A ECCESSIVI REVIVALISMI, HARTLEY OFFRE COSI’ UNA DISCRETA MEZZ’ORA DI ACIDE RAFFINATEZZE POP (ROCKERILLA GENNAIO)

IL RITORNO DELLA PROMETTENTE FORMAZIONE PUGLIESE, GIA' BACKING BAND DI RAIZ (ALMAMEGRETTA) ED A LAVORO CON MAX CASACCI (SUBSONICA) E MADASKI (AFRICA UNITE)

A DISTANZA DI PIU' DI UN ANNO DALL'USCITA DI "UN PASSO UN DUBBIO" LA BAND TORNA SULLA SCENA CON QUESTO TERZO LAVORO IN STUDIO, NUOVI BRANI INEDITI NEI QUALI SEMBRA NON CI SIA PIU SPAZIO PER I BUONI. "IL BRUTTO E IL CATTIVO" SUONA COME UNA CITAZIONE DELLA FAMOSA PELLICOLA DI SERGIO LEONE, MA NASCONDE UN MONDO TOTALMENTE DIVERSO. IL PAESAGGIO SONORO DELLA BAND SALENTINA SI EVOLVE ULTERIORMENTE IN QUESTO LAVORO E ANCHE LA VISIONE DI QUELLO CHE LI CIRCONDA. MESSE UN PO' DA PARTE LE ATMOSFERE SOLARI DEGLI ESORDI, PUR NON TRADENDOLE MAI COMPLETAMENTE, GLI STEELA SI PRESENTANO CON UN SUONO PIU' METROPOLITANO, SINTONIZZATO CON LE NUOVE TENDENZE DUBSTEP, SATURO, DIVISO TRA DINAMICHE ANALOGICHE E SPERIMENTAZIONI DIGITALI. UN DISCO PIU' NERVOSO, INDIGNATO, CONDENSATO DI VIAGGI ED ESPERIENZE E NUOVO PUNTO DI PARTENZA

LA NUOVA FANTASTICA AVVENTURA DI RAY RAPOSA - TENUTARIO DELLA SIGLA CASTANETS - PORTA IL NOME DI RAYMOND BYRON AND THE WHITE FREIGHTER. UN DISCO CHE ABBANDONA IL SENSAZIONALE COUNTRY SPERIMENTALE DELLA BAND MADRE PER DEDICARSI AD UNA FORMA DISTINTA DI ROADHOUSE BLUES. DISCO DALLA GRANDE PROFONDITA' CHE CI RACCONTA DI UN RAPOSA COMPLETAMENTE IMMERSO NELLE FACCENDE ROOTS A STELLE E STRISCE.

LITTLE DEATH SHAKER E’ UN BELL’INSIEME DI DARK-SONGS LENTE E SPESSO ALQUANTO ELETTRICHE NEL SOUND, QUALCOSA CHE PIU’ CHE DALL’INDIE-FOLK DEGLI ANNI 2000 VA A PESCARE NELL’UNDERGROUND DEGLI ANNI PRECEDENTI, PRENDENDO UN PO’ A PRESTITO LA STRASCICATA ELETTRICITA’ DI JASON MOLINA E CERTA POESIA DA BLUES DISTORTO DEI GUN CLUB (BUSCADERO GENNAIO, 3 STELLE)

…PER OPERARE LA SVOLTA RAYMOND SI E’ FATTO AFFIANCARE DA UN ALTRO INNOVATORE DELLA TRADIZIONE COME MATTHEW HOUCK (PHOSPHORESCENT) (RUMORE GENNAIO)

INDIE-DREAM-POP CHE SI ABBEVERA A UNA FONTE PSICHEDELICO-LISERGICA, MENTRE RIVERBERI COCTEAU TWINS SI RIVELANO AI NOSTRI OCCHI. UNO DEI MIGLIORI ESORDI DI QUESTO PERIODO (ROCKERILLA GENNAIO)

BENCHE’ PER IL MOMENTO PREMATURO, GLI ACCOSTAMENTI A SUEDE, PALE FOUNTAINS E STONE ROSES DANNO PERO’ CONTO DI QUELLE CHE (A GRANDI LINEE) POSSONO ESSERE CONSIDERATE LE INFLUENZE DI UNA BAND CHE, AL NETTO DELLE SOLITE IPERBOLI D’OLTREMANICA, MERITA ASSOLUTA ATTENZIONE (MUCCHIO DICEMBRE, VOTO 7)

LA SENSIBILITA' POP DEI GO-BETWEENS E LE VISIONI LISERGICHE DEGLI SPACEMEN 3. LA COPPIA AL DEBUTTO PER LA SOTTOETICHETTA DI FIRE RECORDS CRITICAL HEIGHTS, CI REGALA MOMENTI DI ASSOLUTO COINVOLGIMENTO SFIORANDO UNA PERFEZIONE ESTETICA RARA DI QUESTI TEMPI. AUSTRALIANI MA TRASFERITISI NELLA PIU' LUMINESCENTE NEW YORK, I DUE AZZECCANO UNA SERIE INFINITA DI RITORNEL LI CHE LI POTREBBE ACCOSTARE AD UNA VERSIONE MODERNA DEGLI IDOLI POWER POP ONLY ONES, MAGARI RINVIGORITI DA SCARICHE STOOGES/TELEVISION.

…DISCO GARAGE LO-FI IMPREZIOSITO DAL LOU REED PIU’ ESISTENZIALISTA, SGUIATO E ANNOIATO CHE CANTA BALLATE NEVROTICHE A’ LA NEIL YOUNG. QUESTO DISCO SI PONE IN BILICO FRA MINIMA PRETENZIOSITA’ E MASSIMA NARRATIVITA’ CON CANZONI DI RARA INTENSITA’ (ROCKERILLA GENNAIO)

DISCO CONSIGLIATO DA MUSICA JAZZ GENNAIO 2013

"UN ESORDIO IMPORTANTE PER QUESTO QUARTETTO COSTITUITO NEL 2009 IL GRUPPO PRESENTA UNA FISIONOMIA BEN PRECISA E UNO SUONO SOLO IN PARTE ISPIRATO A RECENTI ESPERIENZE NEWYORCHESI MA BEN CARATTERIZZATO E RICONOSCIBILE, E UNA FELICE FELICE VENA COMPOSITIVA"
CONCENTRAZIONE, AFFIATAMENTO, GIUSTO EQUILIBRIO TRA PARTI COMPOSTE E IMPROVVISATE, GUSTO E RAFFINATEZZA

GONER RECORDS CI REGALA UN ALTRA PEPITA DALL' ATTIVISSIMA SCENA DI MEMPHIS,LA STESSA CHE HA DATO I NATALI A JAY REATARD TANTO PER INTENDERCI. PROVENIENTI DA NUMEROSE E DIVERSE ESPERIENZE - DALL' HARDCORE ALLA PSICHEDELIA PASSANDO PER VARIANTI DELL' INDIE-ROCK - I CINQUE SI DANNO APPUNTAMENTO PER UN FRAGOROSO PARTY A BASE DI GARAGE E POST-PUNK, ANDANDO A SCOMODARE MITI DEL PASSATO COME I PRIMI WIRE E GLI URINALS.DA TENERE SENZ 'ALTRO D' OCCHIO

A META’ STRADA TRA LA LONDRA DEI WIRE E LA LOS ANGELES DEGLI URINALS. PUNK WAVE, SI SAREBBE DETTO UNA VOLTA, DI QUELLO CHE GONFIA LE VENE DEL COLLO E TOGLIE IL RESPIRO (RUMORE GENNAIO)